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sabato 26 marzo 2011

Chi blocca veramente la realizzazione del tracciato ciclopedonale?

I piccoli paesi di campagna, si sa, vivono di chiacchiere.
E a Villaganzerla girano, da qualche tempo, strane voci sulle motivazioni che impedirebbero al Comune di realizzare l'intero tracciato ciclopedonale richiesto a suo tempo dai firmatari della petizione.

Le voci sono, a quanto ci è stato dato constatare, inesatte ed infondate, come peraltro potrà confermare chiunque abbia partecipato alle riunioni svoltesi in Comune nello scorso dicembre.

Le due persone che si sono opposte alla cessione dei loro tratti di fosso (terreno quindi esterno alle loro recinzioni), rendendo impossibile la realizzazione del tracciato inizialmente ipotizzato dal Comune, se non ricorrendo ad espropri che avrebbero impantanato l'intera opera, sono:
  • Enzo Dall'Igna, il quale ha dichiarato che non avrebbe ceduto quanto di sua pertinenza se il Comune non avesse in cambio realizzato l'impianto fognario in via Terminon;
  • Giancarlo Zordan, il quale ha dichiarato di non volersi privare dello spazio per parcheggio che si è ricavato dinanzi al suo ingresso, con "l'autorizzazione della Provincia".
E' interessante notare che, dei due, il primo aveva a suo tempo firmato la petizione, augurandosi di veder realizzata l'opera; il secondo, invece, non l'aveva firmata.

Tutti gli altri proprietari interessati si sono invece detti disponibili alla cessione di quanto eventualmente richiesto dal Comune, per la realizzazione di un'opera che va nell'interesse del bene comune...

mercoledì 29 dicembre 2010

Incontro con il sindaco per valutare come far proseguire il progetto

Ieri sera si è tenuto un incontro tra il Sindaco di Castegnero e alcuni degli abitanti di via Terminon, firmatari della petizione del 2007. Il tema era l'analisi delle possibili alternative per il progetto, dopo le prese di posizione di alcuni degli abitanti di via Terminon durante l'assemblea pubblica della scorsa settimana.

Vista la posizione ostruzionistica di almeno due frontisti, il Sindaco ha fatto presente che se si dovesse procedere con gli espropri si rischierebbe di procrastinare troppo il progetto, perdendo i possibili contributi da altri enti.La soluzione che proponeva era quindi quella di riportare il percorso ciclo-pedonale sul lato della strada direzione Montegalda, fino a raggiungere l'abitazione della famiglia Possia, per poi realizzare un attraversamento rialzato e proseguire sul lato opposto fino alla proprietà (esclusa) di Giancarlo Zordan. Questo perché, a sua detta, non è possibile richiedere a Telecom lo spostamento del famoso cavo interrato in tempi men che biblici.

Tutti d'accordo sulla prima parte (proseguimento fino a casa Possia), mentre per la seconda parte ci sono state varie opinioni: alcuni dei frontisti interessati dal secondo tratto hanno fatto presente che, per un pezzo così breve, forse non conviene realizzare un percorso ciclo-pedonale, ma un semplice marciapiede, che avrebbe il beneficio di richiedere minore ampiezza (mancherebbe infatti il cordolo di sicurezza di 50 cm) e risolverebbe anche i problemi di spazio che proprio in quel tratto erano stati individuati; in più, dovrebbe costare un po' di meno del percorso ciclo-pedonale. Ovviamente, nell'auspicio di poter proseguire il percorso ciclo-pedonale vero e proprio sul lato originale. Daniele Binaghi fa presente che, posto che si facciano le opportune verifiche con il consorzio che si occupa dei fossati e con il proprietario del terreno (sempre il citato Zordan), una possibile soluzione al problema del cavo interrato sarebbe quella di spostare il fossato oltre il cavo, lasciando una zona di rispetto di almeno un metro tra il nuovo fossato e quello precedente intombinato, sovrastato dal percorso ciclo-pedonale. Il Sindaco dichiara che la proposta per il marciapiede gli pare una cosa buona, e che la sottoporrà ai tecnici; mentre per la proposta del fossato dichiara di avere poche speranze di addivenire ad un accordo pacifico con il Zordan, ma che comunque lo contatterà per verificarne la disponibilità (a sua detta, qualsiasi tentativo di esproprio su quel lato sarebbe ad estremo rischio di blocco da parte del TAR, quindi non vale la pena considerare tale possibilità).

Vengono poi presi in considerazione alcuni dettagli tecnici: il posizionamento dell'attraversamento pedonale rialzato, che dovrà essere situato tra le proprietà Savio su un lato e Possia sull'altro; la necessità di mettere, all'altezza della proprietà Campagnolo, degli archetti di interruzione pista ciclabile per risolvere il problema della ridotta visibilità in quel punto; la necessità di inclinare correttamente i canali di scolo per poter far sì che le acque defluiscano correttamente.

Nella seconda metà di gennaio verrà presentato il progetto semi-definitivo, al quale poi i singoli frontisti potranno proporre le modifiche necessarie per armonizzare lo stesso con la loro realtà.

venerdì 24 dicembre 2010

Il progetto del percorso ciclo pedonale presentato agli abitanti di via Terminon

Giovedì 23 dicembre 2010, presso la sala consigliare del Comune di Castegnero, il Sindaco Campagnolo ha illustrato alla ventina di abitanti di via Terminon convenuti, il progetto del percorso "ciclo pedonale" (come si chiama ora, invece di "pedociclabile") per la stessa via.

Dopo un avvio un po' movimentato della serata, dovuto a richieste riguardanti argomenti che nulla avevano a che fare con l'argomento in oggetto (fognature, essenzialmente), il Sindaco ha chiarito che il Comune ha deciso di procedere assumendosi per il momento l'onere completo del finanziamento del progetto, in modo da far partire i lavoro nel 2011, e contando poi di recuperare una parte della cifra grazie ai contributi di altri enti (Provincia, in primis).
Ha poi ringraziato Chiara e Daniele Binaghi e Federico Cervellin per essersi spesi nella raccolta di firme per la petizione che è poi stata presentata al Comune, lasciando infine la parola al progettista, ing. Daniele Guarda.
Questi ha chiarito quali sono state i criteri a cui si è attenuto:
  • non andare ad interferire con le attuali recinzioni, per quanto possibile;
  • creare un percorso quanto più possibile ciclabile, dato che per una pista ciclabile vera e propria non ci sarebbero stati i soldi per gli espropri necessari;
  • la larghezza di 1,50 m lungo tutto il percorso permette di rispettare i confini, e al contempo di realizzare pure la fascia di rispetto (rispettivamente 50 cm di cordolo e 40 cm di scolina per le acque);
  • l'amministrazione ha proposto che i privati cedano gratuitamente le parti esterne alle loro recinzioni, abbattendo quindi i costi;
  • un cavo Telecom molto importante è presente lungo la strada, per un tratto (quello più vicino al centro paese) sul lato direzione Villaganzerla, e per un secondo tratto sul lato direzione Montegalda; tale cavo, per essere spostato, comporterebbe probabilmente ritardi enormi sulla tempistica dei lavori; mentre se si decidesse di realizzarvi sopra il percorso, comporterebbe tutta una serie di protezioni particolari che aumenterebbero notevolmente i costi.
Si è perciò pensato di realizzare un attraversamento, individuato approssimativamente tra le abitazioni di Campagnolo (padre del Sindaco) e Centomo, per connettere un primo pezzo di percorso sul lato direzione Montegalda con un secondo pezzo sul lato direzione Villaganzerla.

Il signor Enzo Dall'Igna afferma a questo punto che, se non viene prima realizzata la fognatura e non vengono installati dei limitatori di velocità, lui non ha alcuna intenzione di cedere il terreno; il Sindaco gli risponde che in tal caso si dovrà allora procedere con un esproprio. L'ingegner Guarda fa notare che la provincia ha tutto l'interesse a che venga creata un percorso pedonale sulla strada provinciale, mentre più difficilmente investirebbe nella realizzazione di una condotta fognaria.

Uscito il Dall'Igna, e tornati al tema della serata, l'ingegner Guarda spiega che la larghezza del percorso dovrebbe necessariamente essere variabile, adattandosi alle attuali esistenti recinzioni. In alcuni punti ci sarebbero infatti più dei 1,5 m minimi progettati. Conferma inoltre che il progetto non prevederebbe un allacciamento a via Cortelunga, come invece richiesto nella petizione.

I signori Bettinardi, abitanti in fondo a via Terminon, dicono di essere interessati ad un prolungamento del percorso fin dopo la curva, e che sarebbero disponibili a cedere anche una parte del loro terreno nel caso fosse necessario per mancanza di spazio all'interno dell'attuale recinzione. Daniele fa presente che tale disponibilità va tenuta in considerazione, anche perché permetterebbe di poter servire anche tutti gli abitanti di via Cortelunga. Il Sindaco conferma che la riunione odierna serve proprio per verificare la disponibilità dei proprietari, poi si proseguirà con i lavori.

Il Sindaco afferma poi che:
  • l'attraversamento della strada non sarà a raso, ma piuttosto rialzato (Daniele fa notare che è bene che si preveda un rialzo, per ottenere un effetto rallentante sui veicoli di passaggio), differentemente da quanto invece realizzato lungo la Riviera Berica nei pressi della nuova rotatoria (dove si è seguita una decisione comune a tutti gli attraversamenti di quella ciclabile);
  • il percorso sarà ciclo-pedonale, ovvero sarà garantita su di esso la possibilità di utilizzo delle biciclette (punto importante, perché come Daniele ricorda lo stesso Sindaco in precedenza si era detto contrario all'utilizzo dei marciapiedi da parte di ciclisti).
L'ingegner Guarda aggiunge. rispondendo a richieste di alcuni dei presenti, che la sosta temporanea di veicoli deve essere, appunto, temporanea, e si deve comunque lasciare uno spazio sufficiente al passaggio degli utilizzatori del percorso.

A questo punto Giancarlo Zordan e Paolo Sassaro chiedono che fine farà la parte esterna delle loro recinzione, perché vogliono mantenere i loro "diritti" di parcheggio pregressi; mentre la situazione del Sassaro sembra risolversi bene, il Zordan afferma di non essere intenzionato a rinunciare al "suo" parcheggio (che, sue parole, al momento investe sì una parte della provinciale, ma per il quale avrebbe avuto autorizzazione dalla Provincia stessa), e quindi di non voler cedere il suo terreno.

Il Sindaco prende atto della cosa, dichiarando che vedrà di parlare con i singoli interessati per cercare di addivenire ad una soluzione che non implichi l'esproprio; e che se non si riuscisse a venirne fuori, si tornerebbe al progetto iniziale, ovvero la realizzazione dell'intero percorso sul lato verso Montegalda (anche se questo comporterebbe le problematiche già discusse relative al cavo Telecom).

I singoli convenuti passano poi all'esame del percorso per le parti che li riguardano più da vicino, con assicurazione da parte dell'ingegnere che in casi di ridotta larghezza dello spazio si valuterà caso per caso cercando di aggiustare la situazione.

L'ultima dichiarazione del Sindaco riguarda le tempistiche: se si procedesse senza intoppi, si prevede di dare gli appalti in primavera e quindi cominciare i lavori durante l'estate, sperando poi di poterli concludere entro l'inverno 2011 o, al più tardi, entro la primavera 2012.


Fin qui, la cronaca. Il commento di chi scrive è che è incredibile come molti (non tutti, per fortuna) dimostrino nulla lungimiranza e senso del bene pubblico, guardando solo alle piccole acquisizioni di "diritti" (quanto poi lo siano, è tutto da dimostrare: vantare proprietà solo perché fino ad ora si è usata una porzione di strada provinciale per i propri comodi è una cosa, averla veramente è un'altra) che hanno saputo realizzare fino ad oggi. Qualcuno si è spinto fino a dire: "beh, in fin dei conti a me cosa interessa un percorso del genere, le mie figlie ormai sono grandi e non c'è più bisogno di spingere la carrozzina?!". Al pensare di aver preso freddo per raccogliere firme anche per gente così, perché anche loro potessero un giorno camminare più al sicuro su questa strada, e poi sentire questi discorsi, verrebbe davvero voglia di mandarli tutti al diavolo, o peggio...

lunedì 13 dicembre 2010

Al proposito di attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati

Una possibile soluzione per un eventuale attraversamento del percorso pedociclabile da un lato all'altro della strada è quella adottata, per esempio, sulla S.S. Padova-Vicenza: gli attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati.

La normativa attuale (Decreto Presidente Repubblica N. 495 del 16/12/1992, articolo 179 comma 12) recita:
Su tutte le strade, con sola eccezione dei tipi A e B dell’art. 2 comma 2 del C.d.S., per tutta la larghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità costituiti da “attraversamenti ciclo-pedonali rialzati”.
I sistemi di rallentamento “attraversamenti ciclo-pedonali rialzati” sono realizzati permettendo il collegamento tra il piano rialzato dell’itinerario ciclopedonale e la sede stradale senza superamento di dislivelli (al fine di aumentare le condizioni di sicurezza di pedoni e velocipedi) e si configurano come modifica dell’andamento longitudinale stradale. La tipologia fondamentale consiste nel raccordo a raso realizzato mediante rialzamento localizzato della sede stradale in corrispondenza degli attraversamenti. L’altezza è dimensionata in relazione alle condizioni della sede stradale e si raccorda con la quota dell’itinerario ciclopedonale. La pendenza, a seconda
del tipo di strada, può variare sino ad un massimo del 10%.
L’Ente proprietario della strada, per la segnaletica stradale verticale può utilizzare, solo in analogia a quanto stabilito dal presente articolo, i simboli di “dosso” e “limite di velocità massima” con distanza minima di 20m dall’elemento verticale.

Nota: le tipologie A e B citate corrispondono a A - Autostrade e B - Strade extraurbane principali; via Terminon non è classificabile con tali tipologie, quindi l'articolo citato si può tranquillamente applicare ad essa.

Il Ministero dei Lavori Pubblici (protocollo 2867/200) al riguardo di questo tema dice:
...si comunica che gli attraversamenti pedonali rialzati non possono essere classificati come dossi di rallentamento della velocità ai sensi dell'articolo 179 del regolamento di esecuzione ed attuazione, perché la loro geometria è diversa da quanto previsto dalla norma richiamata e non possono essere segnalati come rallentatori di velocità.
Le stesse opere si configurano quale modifica al profilo longitudinale di una strada e per esse non occorrono particolari autorizzazioni di questo ufficio quanto piuttosto di motivazioni tecniche di opportunità o necessità che lo stesso ente può e deve valutare.
Tali opere possono essere eseguite dall'Ente proprietario della strada, utilizzando esclusivamente materiali previsti dalla vigente normativa, e garantendo comunque la percorribilità della strada, assumendosi la responsabilità di eventuali inconvenienti o danneggiamenti di veicoli che abbiano a verificarsi per effetto di tali modifiche.

Riassumendo: in via Terminon sarebbe possibile realizzare attraversamenti rialzati, che non si configurerebbero come dossi di rallentamento ma ne avrebbero la funzione pratica; tale opera dovrebbe essere eseguita dalla Provincia, e non abbisognerebbe di particolari autorizzazioni.

martedì 30 novembre 2010

Un cavo sotterraneo causerebbe problemi di progettazione

Il Sindaco di Castegnero ha gentilmente risposto al nostro messaggio (di cui nel precedente post), spiegando che "la presenza di un grosso ed importante cavo Telecom interrato nel lato direzione Montegalda di via Terminon rende problematici se non impossibili eventuali lavori di scavo in alcuni punti della strada; e dato che si teme che una eventuale richiesta di intervento a Telecom per spostare il cavo non sarebbe accolta in tempi brevi, il rischio è che i lavori dovrebbero essere posticipati di molto".
Il Sindaco è ora in attesa di proposte di soluzioni da parte dell'Ufficio Tecnico del Comune, dopodiché indirà una riunione con le varie parti interessate (a cui saremo invitati anche noi della petizione) per esaminarle e trovare assieme la miglior soluzione.

giovedì 25 novembre 2010

Nuovi rilevamenti tecnici in via Terminon

Questa mattina, due tecnici stavano facendo rilevamenti in via Terminon, dotati degli strumenti tradizionali dei topografi. Le misurazioni venivano effettuate sul lato della strada direzione Villaganzerla.
Richiesti del motivo della loro presenza, hanno spiegato trattarsi di dati non rilevati durante le precedenti operazioni, ed utili per la definizione del progetto.
In particolare, ci hanno poi informato che ci sarebbe l'idea di far attraversare la strada all'altezza di casa Campagnolo, per passare al lato con più densità abitativa.

Al riguardo di questa idea, di cui possiamo capire la ragione logica, ci permettiamo però di fare delle semplici osservazioni:
  • inserire un cambio di corsia crea la necessità di un secondo cambio di corsia per collegarsi alla strada Cortelunga (se il progetto originale di collegamento da via Piave a via Cortelunga viene confermato);
  • inserire un cambio di corsia all'altezza di casa Campagnolo, il cui spigolo riduce già ora la visibilità per i mezzi in arrivo, sarebbe forse un azzardo inutile; peraltro, se è vero che le famiglie con bambini si trovano poi sul lato direzione Villaganzerla, tranne i Possia, e quindi l'uscita dalle case sarebbe facilitata dalla prossimità del percorso protetto, è anche da considerare che per i genitori sarebbe più facile monitorare l'attraversamento in prossimità della loro abitazione piuttosto che a distanza, magari dietro lo spigolo di una casa;
  • il lato della strada direzione Villaganzerla ha, purtroppo, una larghezza di molto inferiore al ciglio della strada sul lato opposto, rendendo quindi più ridotto lo spazio per il percorso protetto (sempre ammesso che non si proceda ad uno spostamento della sede stradale, come peraltro fatto tra Montegalda e Montegaldella);
  • la realizzazione del percorso sul lato direzione Villaganzerla obbligherebbe all'intombamento di fossati di scolo per un lungo tratto, nonché all'esproprio di una parte del terreno (i fossati sono per metà di proprietà della Provincia, e per metà di proprietà delle abitazioni adiacenti); la realizzazione sul lato opposto potrebbe invece giovarsi della possibilità di arretrare tali fossati nei campi adiacenti.
Una possibile soluzione al problema dell'attraversamento sarebbe l'utilizzazione di un attraversamento rialzato, tipo quelli che sono stati realizzati anche sulla strada statale in uscita da Padova; se è vero infatti che via Terminon è della Provincia, è altrettanto vero che i precedenti nel padovano indicano che non è necessariamente impossibile una tale soluzione anche in presenza di strade non direttamente di "proprietà" del Comune..

Queste osservazioni vengono ora inviate al Sindaco ed all'ufficio tecnico del Comune, nella speranza che vengano tenute in considerazione.

mercoledì 13 gennaio 2010

Conferma ufficiale che qualcosa (non solo le macchine) si muove in via Terminon

Un cittadino di Castegnero ci ha scritto, segnalandoci quanto segue:

Nei mesi scorsi, sono intervenuto presso il Comando dei Vigili Urbani di Longare e, poi, presso il Prefetto di Vicenza per quanto riguarda i servizi di Polizia Stradale, per segnalare il rischio e il pericolo per la pubblica incolumità derivanti dall'abbondante traffico e dal non rispetto delle norme del Codice della Strada in via Terminon.
Il Prefetto mi ha risposto in merito, rassicurandomi del fatto che si sarebbe intervenuti presso le autorità competenti per le verifiche ed eventuali interventi necessari.
Alcuni giorni fa ho poi ricevuto una risposta da parte del Comando dei Vigili Urbani di Longare, controfirmata dal Sindaco di Castegnero, in cui si indica in particolare che "a breve, dopo aver presegnalato regolarmente il rilevamento della velocità con appositi cartelli stradali, verranno eseguiti servizi di Polizia Stradale specifici per prevenire e contestare eventuali illeciti per il superamento dei limiti di velocità da parte di veicoli, con apposita apparecchiatura, lungo il tratto stradale in questione, in comune di Castegnero. Non ultimo, l'Amministrazione sta provvedendo a realizzare un percorso ciclo-pedonale lungo il tratto stradale interessato, in accordo con la provincia di Vicenza. Tale opera è in fase di rilevamento per la progettazione da parte dei tecnici."

Da quanto leggiamo, pare che finalmente:
  • si sia capito che non bastano i cartelli per limitare la velocità di chi ama correre per le strade di campagna, incurante dell'incolumità altrui;
  • si voglia intervenire per la realizzazione di un percorso sicuro per pedoni e ciclisti lungo il tratto di via Terminon.
Speriamo bene per il futuro prossimo...

giovedì 17 dicembre 2009

Avvistamento di tecnici intenti a fare misurazioni

Due giorni fa, 15 dicembre 2009, un paio di tecnici sono stati avvistati in via Terminon, intenti a fare delle misurazioni.
Richiesti da parte da un abitante nella via di informazione al riguardo, hanno detto di essere lì per "prendere le misure per realizzare il marciapiede".

Altre testimonianze hanno confermato l'avvistamento, apparentemente ripetutosi anche il giorno successivo.

Null'altro è dato sapere, al momento, né dei tecnici, né delle misure, né del citato marciapiede. Il mistero s'infittisce!

domenica 16 dicembre 2007

Foto della situazione attuale


Persone anziane e mamme con bambini piccoli sono costrette a camminare in una zona resa pericolosa dal continuo passaggio di veicoli.


La possibilità di percorrere via Terminon in bicicletta è spesso messa a rischio dal continuo traffico automobilistico, che raramente rispetta i limiti di velocità.


Il ciglio di destra, uscendo dal paese, è l'unico che lasci un po' di spazio per passare a piedi, tra il fossato di scolo ed il continuo traffico motoristico.