Alla fine, siamo riusciti ad incontrarci con il Sindaco: domenica, di ritorno da altri impegni, ha fatto un salto a casa nostra.
Gli abbiamo spiegato le motivazioni per cui volevamo parlargli, ovvero che la variazione apportata al progetto senza informarcene in alcun modo ha reso del tutto inutili - per gli scopi che ci si era prefissi, in accordo con il progettista e l'amministrazione comunale - sia il marciapiede che l'attraversamento pedonale.
Il Sindaco ha spiegato che, avendo dovuto affrontare molti altri problemi, a causa delle richieste di singoli frontisti che avevano messo in campo un sistema ostruzionistico che rischiava di bloccare tutto ad libitum (al riguardo, vedansi alcuni dei post precedenti), ad un certo punto è andato avanti "a testa bassa" (sic!) per portare all'appalto l'opera. Dimostrando poi di non capire quanto gli dicevamo, si è scusato se il non informarci ci aveva offeso.
Abbiamo cercato di fargli capire l'inutilità della spesa per qualcosa che ormai non servirà più a rallentare la velocità delle macchine, e che non verrebbe affatto utilizzata (saremmo in tre famiglie ad avere accesso a quel marciapiede; e nessuna delle madri con bambini piccoli si azzarderebbe a far attraversare da soli i propri bambini su delle semplici strisce dipinte sull'asfalto, visto che nulla porrebbe un freno al procedere del traffico). Non sono sicuro che ci siamo riusciti, ma alla fine il Sindaco ha proposto un incontro (da organizzarsi entro un paio di settimane) al quale sia presente anche il progettista per discutere delle conseguenze della variazione e della nostra eventuale decisione di non concedere al Comune il tratto di ciglio su cui andrebbe costruito il marciapiede.
Restiamo quindi in attesa di tale incontro; certo che, se solo fosse stato organizzato prima dell'approvazione del nuovo progetto (magari, quando ancora si stava rimettendo mano allo stesso a causa delle problematiche di cui sopra), si sarebbe potuto cercare di risolvere fattivamente il problema, invece di trovarsi ora a parlare dell'insostenibile leggerezza dell'inutile (citazione, ma ogni tanto un po' di cultura fa bene...)
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martedì 16 ottobre 2012
giovedì 11 ottobre 2012
La sparizione dell'attraversamento pedonale rialzato (3a parte)
Ecco il testo del messaggio inviato questa mattina al geometra Alberto Magnabosco, responsabile dell'Ufficio Concessioni e Autorizzazioni di Vi.Abilità, l'agenzia che si occupa delle strade provinciali:
La lettera è stata ricevuta alle 10:35 di oggi, ora attendiamo la risposta...
Buongiorno.
Sono Daniele Binaghi, ed abito in via Terminon 75, a Villaganzerla di Castegnero. La mia strada, tratto della SP14, è interessata dal progetto di realizzazione di un percorso protetto, ciclopedonale, realizzato dal Comune di Castegnero.
In data 26/01/2012, il Comune ha presentato a Vi.Abilità istanza al riguardo del progetto, protocollata n° 1114, e in data 23 febbraio 2012 il suo ufficio ha risposto con la lettera protocollata 002452, richiedendo tra le altre cose l'"eliminazione della piattaforma rialzata prevista in corrispondenza dell'attraversamento pedonale".
Non sono al corrente degli eventuali chiarimenti che vi sono stati dati dal Comune di Castegnero al riguardo, ma tale attraversamento pedonale era stato previsto con il SOLO scopo di realizzare un rallentatore di velocità per il traffico, che purtroppo scorre in via Terminon a velocità particolarmente sostenuta. L'eliminazione del rialzo, e la sostituzione dello stesso con un attraversamento a raso, vanificherebbe COMPLETAMENTE tale scopo, giacchè le da voi suggerite "segnaletica verticale di conferma e di preavviso" certo non servirebbero a rallentare la velocità di chi dei limiti se ne infischia (la zona è ovviamente dotata di segnali per il limite dei 50 Km/h, ma non per questo i conduttori si attendono a tale indicazione); come conseguenza, il rischio per pedoni e ciclisti e frontisti resterebbe immutato.
Dato che l'idea dell'attraversamento pedonale rialzato era nata dopo che il Comune aveva scartato altre ipotesi (quali quelle degli autovelox), e appoggiata dal progettista che ci aveva spiegato quanto, pur trattandosi di strada provinciale, NON esiste una normativa specifica che vieti l'inserimento di tali manufatti su strade di tale importanza, vorrei chiederle di spiegarmi le motivazioni per le quali avete richiesto l'eliminazione di tale manufatto, se sia possibile un ripensamento in base alle motivazioni che le è ho fornito e suoi eventuali suggerimenti per introdurre dei sistemi (a questo punto, accettabili da Vi.Abilità) per ridurre effettivamente la velocità nella strada in oggetto.
Ringraziandola anticipatamente, porgo cordiali saluti.
La lettera è stata ricevuta alle 10:35 di oggi, ora attendiamo la risposta...
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mercoledì 10 ottobre 2012
La sparizione dell'attraversamento pedonale rialzato (2a parte)
Stamattina ho fatto visita all'Ufficio Tecnico del Comune di Castegnero.
Mi è stata confermata la presenza della risposta da parte dei Vigili Urbani di Longare (quella citata nel post di ieri, e che chiedeva l'"eliminazione della piattaforma rialzata prevista in corrispondenza dell'attraversamento pedonale"), del 12 aprile 2012 (le date sono importanti).
Poi, mi è stata mostrata (e fatta copia) anche una risposta ottenuta da Vi.Abilità, la società che si occupa delle strade della provincia di Vicenza (via Terminon è anche SP14, come sapete), con la stessa dicitura ("eliminazione della piattaforma rialzata prevista in corrispondenza dell'attraversamento pedonale") e portante la data del 23 febbraio 2012.
23 febbraio 2012!!!
Vuol dire che, da febbraio, il Comune sapeva che l'attraversamento pedonale non si sarebbe potuto mantenere rialzato, e questo cambiava completamente l'utilità dello stesso, così com'era stata pensata da noi assieme al Comune ed al progettista. Il Comune, ed il Sindaco, non hanno però ritenuto importante informarcene, neppure sapendo che si sarebbe dovuta apportare un'importante modifica al progetto, le cui integrazioni ovviamente Vi.Abilità ed i vigili avrebbero voluto vedere prima di dare il loro nulla osta. E sono passati, con bella faccia tosta, a raccogliere firme e intenti dai frontisti, ignari di tutto quanto (per la verità, non tutti ne erano ignari: il nostro vicino Lorenzo S. aveva ricevuto dal Sindaco informazione della cosa, mentre noi, che gli abitiamo di fronte, non abbiamo avuto l'onore di tale comunicazione).
Il progetto definitivo, sempre stando a quanto dettomi in Ufficio Tecnico, è stato approvato in luglio. Siamo ad ottobre. Anche in questi 3 mesi, sicuramente complici le ferie ed i troppi impegni istituzionali, nessuno si è degnato di informare delle modifiche che - mi ripeto - non sono di poca cosa: quell'attraversamento pedonale serviva SOLO per giustificare il dosso rallentatore, e non per una qualche altra utilità; togliendo il dosso, viene a cadere tutto il palco.
Conseguenze? Facciamo due conti, a spanne: l'opera appaltata costerà circa 150000 euri, per una lunghezza complessiva di 423 metri. Dato che il marciapiede (reso inutile dall'abolizione del rialzamento) è lungo 32 metri, ammettendo che si possa fare una proporzione diretta (ovviamente, i costi andrebbero computati in modo diverso, ma non siamo tecnici e qui si lavora a spanne), non realizzare il marciapiede permetterebbe di risparmiare 11347 euri e spiccioli. Questo, in un Comune che ha introdotto una tassa annuale per l'uso del pullmino della scuola, perché i tempi sono di ristrettezze economiche!!! Sarebbe bastato che il Sindaco avesse detto "guardate, mi spiace davvero, abbiamo fatto tutto il possibile ma purtroppo ci hanno detto che non possiamo fare l'attraversamento rialzato; cosa dite, continuiamo con il nostro progetto iniziale, o lo modifichiamo ed eliminiamo la spesa inutile del marciapiede?", e avrebbe avuto una decina di migliaia di euri in più in cassa.
Ma no, il suo atteggiamento è "noi non siamo tenuti ad informarvi!"... chissà se la Corte dei Conti sarebbe d'accordo, sulle conseguenze economiche di questa affermazione...
Comunque, proverò a scrivere al responsabile dell'Ufficio Concessioni e Autorizzazione di Vi.Abilità, geom. Alberto Magnabosco, per sapere quali motivazioni hanno spinto il suo ufficio a porre quella clausola, e per spiegargli le motivazioni per le quali era stato introdotto quel dosso. Credo ci sia poco da fare, ormai (ma che strano...), dato che il progetto è stato appaltato e i lavori dovrebbero iniziare, almeno ufficiosamente, il 22 ottobre, per poi proseguire nei mesi invernali e - auspicabilmente - terminare all'inizio della primavera, quando sarà possibile asfaltare il nuovo percorso.
E l'attraversamento pedonale? Tutto da vedere, perché la mia famiglia credo ritirerà la disponibilità a cedere il pezzo di fossato antistante casa nostra, a questo punto, dato che il marciapiede ora sarebbe completamente inutile, e che è inoltre stata ingannata dall'Amministrazione Comunale. E, senza marciapiede, cadono completamente i presupposti per realizzare l'attraversamento pedonale. Con buona pace di Lorenzo, che non avrà più i lampioni vicino a casa, e di tutti quelli che abitano in questa via, che potranno continuare a godersi il veloce passaggio di macchine ed altri veicoli. La ditta che ha vinto l'appalto si arrabbierà? Se la vedano con chi non ha parlato con i cittadini, perché "non è tenuto a farlo"...
Mi è stata confermata la presenza della risposta da parte dei Vigili Urbani di Longare (quella citata nel post di ieri, e che chiedeva l'"eliminazione della piattaforma rialzata prevista in corrispondenza dell'attraversamento pedonale"), del 12 aprile 2012 (le date sono importanti).
Poi, mi è stata mostrata (e fatta copia) anche una risposta ottenuta da Vi.Abilità, la società che si occupa delle strade della provincia di Vicenza (via Terminon è anche SP14, come sapete), con la stessa dicitura ("eliminazione della piattaforma rialzata prevista in corrispondenza dell'attraversamento pedonale") e portante la data del 23 febbraio 2012.
23 febbraio 2012!!!
Vuol dire che, da febbraio, il Comune sapeva che l'attraversamento pedonale non si sarebbe potuto mantenere rialzato, e questo cambiava completamente l'utilità dello stesso, così com'era stata pensata da noi assieme al Comune ed al progettista. Il Comune, ed il Sindaco, non hanno però ritenuto importante informarcene, neppure sapendo che si sarebbe dovuta apportare un'importante modifica al progetto, le cui integrazioni ovviamente Vi.Abilità ed i vigili avrebbero voluto vedere prima di dare il loro nulla osta. E sono passati, con bella faccia tosta, a raccogliere firme e intenti dai frontisti, ignari di tutto quanto (per la verità, non tutti ne erano ignari: il nostro vicino Lorenzo S. aveva ricevuto dal Sindaco informazione della cosa, mentre noi, che gli abitiamo di fronte, non abbiamo avuto l'onore di tale comunicazione).
Il progetto definitivo, sempre stando a quanto dettomi in Ufficio Tecnico, è stato approvato in luglio. Siamo ad ottobre. Anche in questi 3 mesi, sicuramente complici le ferie ed i troppi impegni istituzionali, nessuno si è degnato di informare delle modifiche che - mi ripeto - non sono di poca cosa: quell'attraversamento pedonale serviva SOLO per giustificare il dosso rallentatore, e non per una qualche altra utilità; togliendo il dosso, viene a cadere tutto il palco.
Conseguenze? Facciamo due conti, a spanne: l'opera appaltata costerà circa 150000 euri, per una lunghezza complessiva di 423 metri. Dato che il marciapiede (reso inutile dall'abolizione del rialzamento) è lungo 32 metri, ammettendo che si possa fare una proporzione diretta (ovviamente, i costi andrebbero computati in modo diverso, ma non siamo tecnici e qui si lavora a spanne), non realizzare il marciapiede permetterebbe di risparmiare 11347 euri e spiccioli. Questo, in un Comune che ha introdotto una tassa annuale per l'uso del pullmino della scuola, perché i tempi sono di ristrettezze economiche!!! Sarebbe bastato che il Sindaco avesse detto "guardate, mi spiace davvero, abbiamo fatto tutto il possibile ma purtroppo ci hanno detto che non possiamo fare l'attraversamento rialzato; cosa dite, continuiamo con il nostro progetto iniziale, o lo modifichiamo ed eliminiamo la spesa inutile del marciapiede?", e avrebbe avuto una decina di migliaia di euri in più in cassa.
Ma no, il suo atteggiamento è "noi non siamo tenuti ad informarvi!"... chissà se la Corte dei Conti sarebbe d'accordo, sulle conseguenze economiche di questa affermazione...
Comunque, proverò a scrivere al responsabile dell'Ufficio Concessioni e Autorizzazione di Vi.Abilità, geom. Alberto Magnabosco, per sapere quali motivazioni hanno spinto il suo ufficio a porre quella clausola, e per spiegargli le motivazioni per le quali era stato introdotto quel dosso. Credo ci sia poco da fare, ormai (ma che strano...), dato che il progetto è stato appaltato e i lavori dovrebbero iniziare, almeno ufficiosamente, il 22 ottobre, per poi proseguire nei mesi invernali e - auspicabilmente - terminare all'inizio della primavera, quando sarà possibile asfaltare il nuovo percorso.
E l'attraversamento pedonale? Tutto da vedere, perché la mia famiglia credo ritirerà la disponibilità a cedere il pezzo di fossato antistante casa nostra, a questo punto, dato che il marciapiede ora sarebbe completamente inutile, e che è inoltre stata ingannata dall'Amministrazione Comunale. E, senza marciapiede, cadono completamente i presupposti per realizzare l'attraversamento pedonale. Con buona pace di Lorenzo, che non avrà più i lampioni vicino a casa, e di tutti quelli che abitano in questa via, che potranno continuare a godersi il veloce passaggio di macchine ed altri veicoli. La ditta che ha vinto l'appalto si arrabbierà? Se la vedano con chi non ha parlato con i cittadini, perché "non è tenuto a farlo"...
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lunedì 2 maggio 2011
Nuovo tracciato - spunta una sorpresa
Mercoledì scorso siamo finalmente riusciti ad ottenere di vedere il progetto per il nuovo tracciato della ciclopedonale, necessario per risolvere il problema dell'opposizione di due proprietari al cedere senza ostacoli il tratto di fossato di loro pertinenza (come già raccontato in precedenti puntate di questa storia infinita).
Il tracciato include il previsto attraversamento pedonale rialzato, all'incirca tra le proprietà Possia e Binaghi, e l'allacciamento con il marciapiede ipotizzato per il lato direzione Castegnero.
Le carte, però, mostrano anche una sorpresa: il marciapiede infatti terminerebbe all'ingresso carrabile di proprietà di Giancarlo Zordan, e non già con la proprietà Raffaello, giacché il suddetto Zordan era uno di coloro che si erano opposti al passaggio sulla sua proprietà.
In attesa di un riscontro da parte del Sindaco, a cui abbiamo richiesto un incontro che però non c'è ancora stato, possiamo solo fare delle ipotesi: evidentemente, si è raggiunto un accordo tra il Comune ed il Zordan per la cessione di questi della sua parte di fossato. A questo punto, però, viene da chiedersi alcune cose:
Il tracciato include il previsto attraversamento pedonale rialzato, all'incirca tra le proprietà Possia e Binaghi, e l'allacciamento con il marciapiede ipotizzato per il lato direzione Castegnero.
Le carte, però, mostrano anche una sorpresa: il marciapiede infatti terminerebbe all'ingresso carrabile di proprietà di Giancarlo Zordan, e non già con la proprietà Raffaello, giacché il suddetto Zordan era uno di coloro che si erano opposti al passaggio sulla sua proprietà.
In attesa di un riscontro da parte del Sindaco, a cui abbiamo richiesto un incontro che però non c'è ancora stato, possiamo solo fare delle ipotesi: evidentemente, si è raggiunto un accordo tra il Comune ed il Zordan per la cessione di questi della sua parte di fossato. A questo punto, però, viene da chiedersi alcune cose:
- Cosa ha convinto il Zordan a tornare sui suoi passi? E' stata per caso fatta qualche concessione allo stesso da parte del Comune, cosa che non è invece stata fatta con gli altri proprietari?
- Perché, se un accordo è stato trovato, il percorso viene interrotto in quel punto? I proprietari adiacenti hanno già dichiarato di essere disposti a cedere gratuitamente parte del loro terreno (essendo interrato il canale nelle loro proprietà) pur di avere il prolungamento del percorso.
- Perché, se un accordo è stato trovato, non si torna al progetto iniziale di un percorso ciclopedonale, invece di limitarsi ad un semplice marciapiede? Dopo tutto, questa era stata una soluzione alternativa trovata solo perché il percorso doveva cmq interrompersi dopo qualche decina di metri, a causa dell'opposizione del Zordan.
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mercoledì 29 dicembre 2010
Incontro con il sindaco per valutare come far proseguire il progetto
Ieri sera si è tenuto un incontro tra il Sindaco di Castegnero e alcuni degli abitanti di via Terminon, firmatari della petizione del 2007. Il tema era l'analisi delle possibili alternative per il progetto, dopo le prese di posizione di alcuni degli abitanti di via Terminon durante l'assemblea pubblica della scorsa settimana.
Vista la posizione ostruzionistica di almeno due frontisti, il Sindaco ha fatto presente che se si dovesse procedere con gli espropri si rischierebbe di procrastinare troppo il progetto, perdendo i possibili contributi da altri enti.La soluzione che proponeva era quindi quella di riportare il percorso ciclo-pedonale sul lato della strada direzione Montegalda, fino a raggiungere l'abitazione della famiglia Possia, per poi realizzare un attraversamento rialzato e proseguire sul lato opposto fino alla proprietà (esclusa) di Giancarlo Zordan. Questo perché, a sua detta, non è possibile richiedere a Telecom lo spostamento del famoso cavo interrato in tempi men che biblici.
Tutti d'accordo sulla prima parte (proseguimento fino a casa Possia), mentre per la seconda parte ci sono state varie opinioni: alcuni dei frontisti interessati dal secondo tratto hanno fatto presente che, per un pezzo così breve, forse non conviene realizzare un percorso ciclo-pedonale, ma un semplice marciapiede, che avrebbe il beneficio di richiedere minore ampiezza (mancherebbe infatti il cordolo di sicurezza di 50 cm) e risolverebbe anche i problemi di spazio che proprio in quel tratto erano stati individuati; in più, dovrebbe costare un po' di meno del percorso ciclo-pedonale. Ovviamente, nell'auspicio di poter proseguire il percorso ciclo-pedonale vero e proprio sul lato originale. Daniele Binaghi fa presente che, posto che si facciano le opportune verifiche con il consorzio che si occupa dei fossati e con il proprietario del terreno (sempre il citato Zordan), una possibile soluzione al problema del cavo interrato sarebbe quella di spostare il fossato oltre il cavo, lasciando una zona di rispetto di almeno un metro tra il nuovo fossato e quello precedente intombinato, sovrastato dal percorso ciclo-pedonale. Il Sindaco dichiara che la proposta per il marciapiede gli pare una cosa buona, e che la sottoporrà ai tecnici; mentre per la proposta del fossato dichiara di avere poche speranze di addivenire ad un accordo pacifico con il Zordan, ma che comunque lo contatterà per verificarne la disponibilità (a sua detta, qualsiasi tentativo di esproprio su quel lato sarebbe ad estremo rischio di blocco da parte del TAR, quindi non vale la pena considerare tale possibilità).
Vengono poi presi in considerazione alcuni dettagli tecnici: il posizionamento dell'attraversamento pedonale rialzato, che dovrà essere situato tra le proprietà Savio su un lato e Possia sull'altro; la necessità di mettere, all'altezza della proprietà Campagnolo, degli archetti di interruzione pista ciclabile per risolvere il problema della ridotta visibilità in quel punto; la necessità di inclinare correttamente i canali di scolo per poter far sì che le acque defluiscano correttamente.
Nella seconda metà di gennaio verrà presentato il progetto semi-definitivo, al quale poi i singoli frontisti potranno proporre le modifiche necessarie per armonizzare lo stesso con la loro realtà.
Vista la posizione ostruzionistica di almeno due frontisti, il Sindaco ha fatto presente che se si dovesse procedere con gli espropri si rischierebbe di procrastinare troppo il progetto, perdendo i possibili contributi da altri enti.La soluzione che proponeva era quindi quella di riportare il percorso ciclo-pedonale sul lato della strada direzione Montegalda, fino a raggiungere l'abitazione della famiglia Possia, per poi realizzare un attraversamento rialzato e proseguire sul lato opposto fino alla proprietà (esclusa) di Giancarlo Zordan. Questo perché, a sua detta, non è possibile richiedere a Telecom lo spostamento del famoso cavo interrato in tempi men che biblici.
Tutti d'accordo sulla prima parte (proseguimento fino a casa Possia), mentre per la seconda parte ci sono state varie opinioni: alcuni dei frontisti interessati dal secondo tratto hanno fatto presente che, per un pezzo così breve, forse non conviene realizzare un percorso ciclo-pedonale, ma un semplice marciapiede, che avrebbe il beneficio di richiedere minore ampiezza (mancherebbe infatti il cordolo di sicurezza di 50 cm) e risolverebbe anche i problemi di spazio che proprio in quel tratto erano stati individuati; in più, dovrebbe costare un po' di meno del percorso ciclo-pedonale. Ovviamente, nell'auspicio di poter proseguire il percorso ciclo-pedonale vero e proprio sul lato originale. Daniele Binaghi fa presente che, posto che si facciano le opportune verifiche con il consorzio che si occupa dei fossati e con il proprietario del terreno (sempre il citato Zordan), una possibile soluzione al problema del cavo interrato sarebbe quella di spostare il fossato oltre il cavo, lasciando una zona di rispetto di almeno un metro tra il nuovo fossato e quello precedente intombinato, sovrastato dal percorso ciclo-pedonale. Il Sindaco dichiara che la proposta per il marciapiede gli pare una cosa buona, e che la sottoporrà ai tecnici; mentre per la proposta del fossato dichiara di avere poche speranze di addivenire ad un accordo pacifico con il Zordan, ma che comunque lo contatterà per verificarne la disponibilità (a sua detta, qualsiasi tentativo di esproprio su quel lato sarebbe ad estremo rischio di blocco da parte del TAR, quindi non vale la pena considerare tale possibilità).
Vengono poi presi in considerazione alcuni dettagli tecnici: il posizionamento dell'attraversamento pedonale rialzato, che dovrà essere situato tra le proprietà Savio su un lato e Possia sull'altro; la necessità di mettere, all'altezza della proprietà Campagnolo, degli archetti di interruzione pista ciclabile per risolvere il problema della ridotta visibilità in quel punto; la necessità di inclinare correttamente i canali di scolo per poter far sì che le acque defluiscano correttamente.
Nella seconda metà di gennaio verrà presentato il progetto semi-definitivo, al quale poi i singoli frontisti potranno proporre le modifiche necessarie per armonizzare lo stesso con la loro realtà.
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venerdì 19 novembre 2010
Al proposito di biciclette e marciapiedi
Tempo fa, nel sito della FIAB, avevo trovato il seguente articolo:
Vista la probabile scelta tecnica dell'amministrazione comunale di Castegnero, ovvero quella di realizzare un marciapiede piuttosto che l'auspicata pista pedo-ciclabile, si potrebbe cmq aggirare il problema della sicurezza per i ciclisti (specialmente anziani e bambini) con una delle suddette ordinanze, per l'utilizzo in modo promiscuo dello stesso percorso.
Speriamo tale possibilità venga considerata nel momento della realizzazione del percorso.
Daniele
Le bici e i marciapiedi: una convivenza possibile
Visto che autorevoli personaggi con importanti ruoli tecnico-burocratici nel Comune di Milano si ostinano ancora oggi ad affermare che le biciclette non possono andare sui marciapiedi, è giunto il momento di dire le cose come stanno davvero al riguardo.Non vi è alcun dubbio che il Codice della Strada consenta il transito delle biciclette sui marciapiedi, non direttamente però. Per poter percorrere in bici uno specifico marciapiede, occorre infatti che il Comune emetta preventivamente, in relazione a quello specifico marciapiede, un'ordinanza e installi la segnaletica relativa.Al riguardo, le possibilità previste dal Codice della Strada all'art. 39 e dal Regolamento del CdS all'art. 122, 9c) - e come definitivamente chiarito dal Decreto ministeriale 30 novembre 1999, n. 557, Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, in G.U. n. 225, 26 settembre 2000, Serie Generale - sono due:a) pista ciclabile contigua al marciapiede (segnale alla fig. II. 92/a del Regolamento, con riga per separare la sezione di marciapiede destinata ai pedoni da quella destinata alle biciclette);b) percorso pedonale e ciclabile (segnale alla fig. II. 92/b, senza riga di separazione, e cioè in promiscuo tra pedoni e ciclisti).Dunque a Milano, volendolo, decine e decine di marciapiedi larghi (ma non necessariamente) e poco frequentati dai pedoni potrebbero ospitare il transito delle biciclette adottando una delle due opportunità sopra indicate (separazione o promiscuità), offerte dal Codice della Strada, e installando i necessari scivoli.E' dunque venuto il tempo di smetterla di trincerarsi dietro inammissibili non possumus, per iniziare ad operare concretamente a favore della bici utilizzando gli strumenti che già esistono. O, almeno, occorre cambiare gli argomenti in base ai quali ci si ostina a non fare.
Vista la probabile scelta tecnica dell'amministrazione comunale di Castegnero, ovvero quella di realizzare un marciapiede piuttosto che l'auspicata pista pedo-ciclabile, si potrebbe cmq aggirare il problema della sicurezza per i ciclisti (specialmente anziani e bambini) con una delle suddette ordinanze, per l'utilizzo in modo promiscuo dello stesso percorso.
Speriamo tale possibilità venga considerata nel momento della realizzazione del percorso.
Daniele
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giovedì 17 giugno 2010
Aggiornamenti sulle buone notizie
Una visita all'Ufficio Tecnico del Comune di Castegnero è stata sufficiente per recuperare maggior informazioni su quanto preannunciato dal Sindaco qualche giorno fa.
Ancora a gennaio 2010, a quanto pare, è stato approvato il progetto preliminare per "la realizzazione di un percorso pedonale nel territorio del Comune di Castegnero (Vi), avente uno sviluppo complessivo di circa ml 640".
Dove sarà realizzato?
"Il percorso insisterà nella S.P. N° 16 di Villaganzerla, tra il Km 2+030 e il Km 2+670 coincidente con la strada comunale Via Terminon, posta sul lato destro direzione Comune di Montegaldella tra l'intersezione con la strada comunale Via Piave fino alla Via Cortelunga". In pratica, tutto il percorso richiesto dai cittadini con la petizione del 2007.
Come sarà realizzato?
"La pista verrà realizzata a fianco della sede stradale esistente [...] Il percorso avrà finitura in asfalto in modo da ridurre al minimo la manutenzione della superficie. [...] Tra la strada e la pista sarà realizzata [...] una aiuola verde e/o in cls per proteggere il percorso stesso."
Quanto costerà?
Circa "175000 euri" per il lavori, a cui sono poi da aggiungersi le somme a disposizione dell'amministrazione (75000 euri), che fanno lievitare il conto a circa 250000 euri (circa 400 euri al metro).
Quanto ci vorrà?
Apparentemente, è stata fatta richiesta alla Regione per un contributo; nulla si sa invece per quanto riguarda la provincia. Dal momento dell'autorizzazione a procedere, cmq, che può venire anche nel caso il Comune decida di anticipare le somme necessarie, ci vorranno circa 2-3 mesi per iniziare i lavori, tra gara d'appalto e formalità varie.
Rispetto a quanto richiesto nelle petizione, la decisione dell'Amministrazione Comunale è caduta su un percorso pedonale a causa della ristrettezza degli spazi disponibili (2 m massimo, quando per una pista ciclabile sarebbero necessari almeno 1,25 per corsia); questo perché l'intenzione è quella di ridurre al minimo eventuali espropri, utilizzando solo lo spazio disponibile "sino a ridosso delle recinzioni private esistenti". Forse, si sarebbe potuto realizzare un percorso con una sola corsia, oppure si sarebbe potuto pensare ad effettuare una serie di espropri di quanto necessario per arrivare alla larghezza minima necessaria (dopo tutto, la cosa è stata fatta per il tratto di pedociclabile all'altezza del cimitero di Villaganzerla), interrompendo il percorso ciclabile nei punti in cui la presenza di edifici (per esempio, l'angolo della casa del signor Campagnolo) non lo permettesse. La soluzione approvata è comunque un risultato utile alla messa in sicurezza della via Terminon, e di questo non possiamo che essere felici, e ringraziare l'Amministrazione Comunale.
Due richieste che però ci sentiamo di fare all'Amministrazione Comunale sono:
- dato che l'intenzione è quella di realizzare il passaggio al livello della strada, sarà utile che il divisorio tra i due sia di una certa importanza, per fornire un minimo di protezione dai veicoli che incessantemente passano sulla provinciale;
- dato che non è previso un percorso per le biciclette, sarà utile che venga approvata una delibera con la quale si autorizza l'uso del percorso pedonale anche a chi si muove in bicicletta (pensiamo a bambini ed anziani, soprattutto), cosa attualmente vietata dal codice della strada.
Ancora a gennaio 2010, a quanto pare, è stato approvato il progetto preliminare per "la realizzazione di un percorso pedonale nel territorio del Comune di Castegnero (Vi), avente uno sviluppo complessivo di circa ml 640".
Dove sarà realizzato?
"Il percorso insisterà nella S.P. N° 16 di Villaganzerla, tra il Km 2+030 e il Km 2+670 coincidente con la strada comunale Via Terminon, posta sul lato destro direzione Comune di Montegaldella tra l'intersezione con la strada comunale Via Piave fino alla Via Cortelunga". In pratica, tutto il percorso richiesto dai cittadini con la petizione del 2007.
Come sarà realizzato?
"La pista verrà realizzata a fianco della sede stradale esistente [...] Il percorso avrà finitura in asfalto in modo da ridurre al minimo la manutenzione della superficie. [...] Tra la strada e la pista sarà realizzata [...] una aiuola verde e/o in cls per proteggere il percorso stesso."
Quanto costerà?
Circa "175000 euri" per il lavori, a cui sono poi da aggiungersi le somme a disposizione dell'amministrazione (75000 euri), che fanno lievitare il conto a circa 250000 euri (circa 400 euri al metro).
Quanto ci vorrà?
Apparentemente, è stata fatta richiesta alla Regione per un contributo; nulla si sa invece per quanto riguarda la provincia. Dal momento dell'autorizzazione a procedere, cmq, che può venire anche nel caso il Comune decida di anticipare le somme necessarie, ci vorranno circa 2-3 mesi per iniziare i lavori, tra gara d'appalto e formalità varie.
Rispetto a quanto richiesto nelle petizione, la decisione dell'Amministrazione Comunale è caduta su un percorso pedonale a causa della ristrettezza degli spazi disponibili (2 m massimo, quando per una pista ciclabile sarebbero necessari almeno 1,25 per corsia); questo perché l'intenzione è quella di ridurre al minimo eventuali espropri, utilizzando solo lo spazio disponibile "sino a ridosso delle recinzioni private esistenti". Forse, si sarebbe potuto realizzare un percorso con una sola corsia, oppure si sarebbe potuto pensare ad effettuare una serie di espropri di quanto necessario per arrivare alla larghezza minima necessaria (dopo tutto, la cosa è stata fatta per il tratto di pedociclabile all'altezza del cimitero di Villaganzerla), interrompendo il percorso ciclabile nei punti in cui la presenza di edifici (per esempio, l'angolo della casa del signor Campagnolo) non lo permettesse. La soluzione approvata è comunque un risultato utile alla messa in sicurezza della via Terminon, e di questo non possiamo che essere felici, e ringraziare l'Amministrazione Comunale.
Due richieste che però ci sentiamo di fare all'Amministrazione Comunale sono:
- dato che l'intenzione è quella di realizzare il passaggio al livello della strada, sarà utile che il divisorio tra i due sia di una certa importanza, per fornire un minimo di protezione dai veicoli che incessantemente passano sulla provinciale;
- dato che non è previso un percorso per le biciclette, sarà utile che venga approvata una delibera con la quale si autorizza l'uso del percorso pedonale anche a chi si muove in bicicletta (pensiamo a bambini ed anziani, soprattutto), cosa attualmente vietata dal codice della strada.
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giovedì 17 dicembre 2009
Avvistamento di tecnici intenti a fare misurazioni
Due giorni fa, 15 dicembre 2009, un paio di tecnici sono stati avvistati in via Terminon, intenti a fare delle misurazioni.
Richiesti da parte da un abitante nella via di informazione al riguardo, hanno detto di essere lì per "prendere le misure per realizzare il marciapiede".
Altre testimonianze hanno confermato l'avvistamento, apparentemente ripetutosi anche il giorno successivo.
Null'altro è dato sapere, al momento, né dei tecnici, né delle misure, né del citato marciapiede. Il mistero s'infittisce!
Richiesti da parte da un abitante nella via di informazione al riguardo, hanno detto di essere lì per "prendere le misure per realizzare il marciapiede".
Altre testimonianze hanno confermato l'avvistamento, apparentemente ripetutosi anche il giorno successivo.
Null'altro è dato sapere, al momento, né dei tecnici, né delle misure, né del citato marciapiede. Il mistero s'infittisce!
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