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venerdì 18 maggio 2012

Inaugurazione della ciclabile in Riviera Berica

Domenica 20 maggio verrà inaugurata, alla presenza delle autorità e delle popolazioni dei comuni interessati, la pista ciclabile che, congiungendo Longare con Noventa Vicentina, permetterà di andare in bicicletta per una trentina di chilometri lungo i Colli Berici.
Un grande risultato, arrivato dopo anni di impegno, di attesa, di lavori.
Interverrà certamente anche il Sindaco di Castegnero, comune capofila nella realizzazione del progetto.
Speriamo che, poi, non passino altri anni prima di vedere realizzata anche la messa in sicurezza di via Terminon a Villaganzerla (apparentemente, dovrebbe essere un lavoro molto più semplice...)

venerdì 4 maggio 2012

Altri due frontisti ritardano la realizzazione del progetto

Qualche giorno fa, il Sindaco di Castegnero ha fatto visita a vari abitanti di via Terminon per farsi firmare, in veste di ufficiale giudiziario, delle dichiarazioni di cessione dei bordi strada interessati alla realizzazione del percorso ciclopedonale.
Con l'occasione, ha spiegato l'enorme ritardo nella realizzazione del progetto con la richiesta, da parte dei due frontisti Palmerino e Campagnolo, di ottenere l'intombamento del fossato nei tratti di loro pertinenza, invece che lo spostamento (con conseguente eventuale cessione di una parte dei loro giardini) dello stesso; tutto questo ha comportato la necessità di rimettere, per l'ennesima volta, mano al progetto, per apportare le modifiche necessarie.
E' ovviamente diritto di tutti cambiare idea, prima o poi; ma stupisce che a farlo siano uno dei sostenitori della prima ora del progetto (il signor Palmerino) e il padre del Sindaco (il signor Campagnolo), soprattutto dopo che vari incontri sono stati fatti, durante i quali non hanno mai manifestato tali richieste.
Speriamo che sia la volta buona, adesso... nel frattempo, i camion che continuano incessantemente a passare per via Terminon producono vibrazioni in tutte le case dei frontisti...

lunedì 2 maggio 2011

Nuovo tracciato - spunta una sorpresa

Mercoledì scorso siamo finalmente riusciti ad ottenere di vedere il progetto per il nuovo tracciato della ciclopedonale, necessario per risolvere il problema dell'opposizione di due proprietari al cedere senza ostacoli il tratto di fossato di loro pertinenza (come già raccontato in precedenti puntate di questa storia infinita).

Il tracciato include il previsto attraversamento pedonale rialzato, all'incirca tra le proprietà Possia e Binaghi, e l'allacciamento con il marciapiede ipotizzato per il lato direzione Castegnero.

Le carte, però, mostrano anche una sorpresa: il marciapiede infatti terminerebbe all'ingresso carrabile di proprietà di Giancarlo Zordan, e non già con la proprietà Raffaello, giacché il suddetto Zordan era uno di coloro che si erano opposti al passaggio sulla sua proprietà.

In attesa di un riscontro da parte del Sindaco, a cui abbiamo richiesto un incontro che però non c'è ancora stato, possiamo solo fare delle ipotesi: evidentemente, si è raggiunto un accordo tra il Comune ed il Zordan per la cessione di questi della sua parte di fossato. A questo punto, però, viene da chiedersi alcune cose:
  1. Cosa ha convinto il Zordan a tornare sui suoi passi? E' stata per caso fatta qualche concessione allo stesso da parte del Comune, cosa che non è invece stata fatta con gli altri proprietari?
  2. Perché, se un accordo è stato trovato, il percorso viene interrotto in quel punto? I proprietari adiacenti hanno già dichiarato di essere disposti a cedere gratuitamente parte del loro terreno (essendo interrato il canale nelle loro proprietà) pur di avere il prolungamento del percorso.
  3. Perché, se un accordo è stato trovato, non si torna al progetto iniziale di un percorso ciclopedonale, invece di limitarsi ad un semplice marciapiede? Dopo tutto, questa era stata una soluzione alternativa trovata solo perché il percorso doveva cmq interrompersi dopo qualche decina di metri, a causa dell'opposizione del Zordan.
Attendiamo fiduciosi chiarimenti da parte del Sindaco, e poi sarà corretto informare i singoli proprietari che si trovano dopo il punto di interruzione del percorso affinché comincino ad attivarsi anch'essi.

mercoledì 29 dicembre 2010

Incontro con il sindaco per valutare come far proseguire il progetto

Ieri sera si è tenuto un incontro tra il Sindaco di Castegnero e alcuni degli abitanti di via Terminon, firmatari della petizione del 2007. Il tema era l'analisi delle possibili alternative per il progetto, dopo le prese di posizione di alcuni degli abitanti di via Terminon durante l'assemblea pubblica della scorsa settimana.

Vista la posizione ostruzionistica di almeno due frontisti, il Sindaco ha fatto presente che se si dovesse procedere con gli espropri si rischierebbe di procrastinare troppo il progetto, perdendo i possibili contributi da altri enti.La soluzione che proponeva era quindi quella di riportare il percorso ciclo-pedonale sul lato della strada direzione Montegalda, fino a raggiungere l'abitazione della famiglia Possia, per poi realizzare un attraversamento rialzato e proseguire sul lato opposto fino alla proprietà (esclusa) di Giancarlo Zordan. Questo perché, a sua detta, non è possibile richiedere a Telecom lo spostamento del famoso cavo interrato in tempi men che biblici.

Tutti d'accordo sulla prima parte (proseguimento fino a casa Possia), mentre per la seconda parte ci sono state varie opinioni: alcuni dei frontisti interessati dal secondo tratto hanno fatto presente che, per un pezzo così breve, forse non conviene realizzare un percorso ciclo-pedonale, ma un semplice marciapiede, che avrebbe il beneficio di richiedere minore ampiezza (mancherebbe infatti il cordolo di sicurezza di 50 cm) e risolverebbe anche i problemi di spazio che proprio in quel tratto erano stati individuati; in più, dovrebbe costare un po' di meno del percorso ciclo-pedonale. Ovviamente, nell'auspicio di poter proseguire il percorso ciclo-pedonale vero e proprio sul lato originale. Daniele Binaghi fa presente che, posto che si facciano le opportune verifiche con il consorzio che si occupa dei fossati e con il proprietario del terreno (sempre il citato Zordan), una possibile soluzione al problema del cavo interrato sarebbe quella di spostare il fossato oltre il cavo, lasciando una zona di rispetto di almeno un metro tra il nuovo fossato e quello precedente intombinato, sovrastato dal percorso ciclo-pedonale. Il Sindaco dichiara che la proposta per il marciapiede gli pare una cosa buona, e che la sottoporrà ai tecnici; mentre per la proposta del fossato dichiara di avere poche speranze di addivenire ad un accordo pacifico con il Zordan, ma che comunque lo contatterà per verificarne la disponibilità (a sua detta, qualsiasi tentativo di esproprio su quel lato sarebbe ad estremo rischio di blocco da parte del TAR, quindi non vale la pena considerare tale possibilità).

Vengono poi presi in considerazione alcuni dettagli tecnici: il posizionamento dell'attraversamento pedonale rialzato, che dovrà essere situato tra le proprietà Savio su un lato e Possia sull'altro; la necessità di mettere, all'altezza della proprietà Campagnolo, degli archetti di interruzione pista ciclabile per risolvere il problema della ridotta visibilità in quel punto; la necessità di inclinare correttamente i canali di scolo per poter far sì che le acque defluiscano correttamente.

Nella seconda metà di gennaio verrà presentato il progetto semi-definitivo, al quale poi i singoli frontisti potranno proporre le modifiche necessarie per armonizzare lo stesso con la loro realtà.

lunedì 13 dicembre 2010

Al proposito di attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati

Una possibile soluzione per un eventuale attraversamento del percorso pedociclabile da un lato all'altro della strada è quella adottata, per esempio, sulla S.S. Padova-Vicenza: gli attraversamenti pedonali e ciclabili rialzati.

La normativa attuale (Decreto Presidente Repubblica N. 495 del 16/12/1992, articolo 179 comma 12) recita:
Su tutte le strade, con sola eccezione dei tipi A e B dell’art. 2 comma 2 del C.d.S., per tutta la larghezza della carreggiata, ovvero per una o più corsie nel senso di marcia interessato, si possono adottare sistemi di rallentamento della velocità costituiti da “attraversamenti ciclo-pedonali rialzati”.
I sistemi di rallentamento “attraversamenti ciclo-pedonali rialzati” sono realizzati permettendo il collegamento tra il piano rialzato dell’itinerario ciclopedonale e la sede stradale senza superamento di dislivelli (al fine di aumentare le condizioni di sicurezza di pedoni e velocipedi) e si configurano come modifica dell’andamento longitudinale stradale. La tipologia fondamentale consiste nel raccordo a raso realizzato mediante rialzamento localizzato della sede stradale in corrispondenza degli attraversamenti. L’altezza è dimensionata in relazione alle condizioni della sede stradale e si raccorda con la quota dell’itinerario ciclopedonale. La pendenza, a seconda
del tipo di strada, può variare sino ad un massimo del 10%.
L’Ente proprietario della strada, per la segnaletica stradale verticale può utilizzare, solo in analogia a quanto stabilito dal presente articolo, i simboli di “dosso” e “limite di velocità massima” con distanza minima di 20m dall’elemento verticale.

Nota: le tipologie A e B citate corrispondono a A - Autostrade e B - Strade extraurbane principali; via Terminon non è classificabile con tali tipologie, quindi l'articolo citato si può tranquillamente applicare ad essa.

Il Ministero dei Lavori Pubblici (protocollo 2867/200) al riguardo di questo tema dice:
...si comunica che gli attraversamenti pedonali rialzati non possono essere classificati come dossi di rallentamento della velocità ai sensi dell'articolo 179 del regolamento di esecuzione ed attuazione, perché la loro geometria è diversa da quanto previsto dalla norma richiamata e non possono essere segnalati come rallentatori di velocità.
Le stesse opere si configurano quale modifica al profilo longitudinale di una strada e per esse non occorrono particolari autorizzazioni di questo ufficio quanto piuttosto di motivazioni tecniche di opportunità o necessità che lo stesso ente può e deve valutare.
Tali opere possono essere eseguite dall'Ente proprietario della strada, utilizzando esclusivamente materiali previsti dalla vigente normativa, e garantendo comunque la percorribilità della strada, assumendosi la responsabilità di eventuali inconvenienti o danneggiamenti di veicoli che abbiano a verificarsi per effetto di tali modifiche.

Riassumendo: in via Terminon sarebbe possibile realizzare attraversamenti rialzati, che non si configurerebbero come dossi di rallentamento ma ne avrebbero la funzione pratica; tale opera dovrebbe essere eseguita dalla Provincia, e non abbisognerebbe di particolari autorizzazioni.

venerdì 19 novembre 2010

Al proposito di biciclette e marciapiedi

Tempo fa, nel sito della FIAB, avevo trovato il seguente articolo:
Le bici e i marciapiedi: una convivenza possibile

Visto che autorevoli personaggi con importanti ruoli tecnico-burocratici nel Comune di Milano si ostinano ancora oggi ad affermare che le biciclette non possono andare sui marciapiedi, è giunto il momento di dire le cose come stanno davvero al riguardo.
Non vi è alcun dubbio che il Codice della Strada consenta il transito delle biciclette sui marciapiedi, non direttamente però. Per poter percorrere in bici uno specifico marciapiede, occorre infatti che il Comune emetta preventivamente, in relazione a quello specifico marciapiede, un'ordinanza e installi la segnaletica relativa.
Al riguardo, le possibilità previste dal Codice della Strada all'art. 39 e dal Regolamento del CdS all'art. 122, 9c) - e come definitivamente chiarito dal Decreto ministeriale 30 novembre 1999, n. 557, Regolamento recante norme per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili, in G.U. n. 225, 26 settembre 2000, Serie Generale - sono due:
a) pista ciclabile contigua al marciapiede (segnale alla fig. II. 92/a del Regolamento, con riga per separare la sezione di marciapiede destinata ai pedoni da quella destinata alle biciclette);
b) percorso pedonale e ciclabile (segnale alla fig. II. 92/b, senza riga di separazione, e cioè in promiscuo tra pedoni e ciclisti).
Dunque a Milano, volendolo, decine e decine di marciapiedi larghi (ma non necessariamente) e poco frequentati dai pedoni potrebbero ospitare il transito delle biciclette adottando una delle due opportunità sopra indicate (separazione o promiscuità), offerte dal Codice della Strada, e installando i necessari scivoli.
E' dunque venuto il tempo di smetterla di trincerarsi dietro inammissibili non possumus, per iniziare ad operare concretamente a favore della bici utilizzando gli strumenti che già esistono. O, almeno, occorre cambiare gli argomenti in base ai quali ci si ostina a non fare.

Vista la probabile scelta tecnica dell'amministrazione comunale di Castegnero, ovvero quella di realizzare un marciapiede piuttosto che l'auspicata pista pedo-ciclabile, si potrebbe cmq aggirare il problema della sicurezza per i ciclisti (specialmente anziani e bambini) con una delle suddette ordinanze, per l'utilizzo in modo promiscuo dello stesso percorso.

Speriamo tale possibilità venga considerata nel momento della realizzazione del percorso.

Daniele

giovedì 11 novembre 2010

Nuovo aggiornamento dal Sindaco

Al termine del Consiglio Comunale straordinario del 10 novembre 2010, il Sindaco ha informato i presenti del fatto che è in ultimazione la fase preliminare per i lavori per la "pedociclabile di via Terminon", lavori che verranno effettuati sicuramente nel 2011. I fondi da parte del Comune di Castegnero sono stati stanziati, e si attende risposta da Provincia e Regione per quanto riguarda contributi da parte loro.

mercoledì 22 settembre 2010

Altro aggiornamento sulle buone notizie

Questa mattina, durante una conversazione telefonica con il Sindaco, questi mi ha confermato che l'opera per via Terminon sarà inserita nel bilancio del 2011, e che quindi entro l'anno prossimo verrà effettuata.

Ha inoltre detto di aver ricevuto e letto le osservazioni fatte da parte nostra a tale progetto (e riportare in un precedente post), e di averle trasmesse ai tecnici perché ne possano tenere conto.

Daniele

lunedì 7 giugno 2010

Buone notizie, finalmente...

Durante una conversazione telefonica, il Sindaco di Castegnero Giancarlo Campagnolo ha informato Daniele Binaghi che in Comune si sta ultimando la predisposizione del progetto per una pista pedociclabile per la quale, in attesa di una partecipazione finanziaria da parte della Provincia, verranno utilizzati fondi del Comune di Castegnero e, possibilmente, un contributo regionale (già approvato?).

Richiesto sulle caratteristiche del progetto, il Sindaco ha detto che nelle intenzioni del Comune collegherà via Piave con l'inizio di via Cortelunga, come richiesto nella petizione presentata due anni e mezzo fa.

Altre informazioni si spera verranno presto, in occasione di un contatto diretto con il Sindaco.

Stay tuned!

martedì 22 dicembre 2009

"Auguri" natalizi da parte del Sindaco di Castegnero

In occasione della recita natalizia dei bambini della scuola materna di Villaganzerla, sono stato avvicinato dal sindaco Campagnolo, che ha esordito ricambiando gli auguri di Natale (riferendosi, probabilmente, al testo della lettera inviata in Comune il 14 dicembre u.s.).

Il Sindaco ha poi approfittato dell'occasione per informare, per la verità in modo un po' confuso, me e mia sorella Chiara del fatto che il Comune aveva già cominciato a muoversi per intervenire, anche presso la Provincia. Ha chiesto quindi che cosa volessimo ancora.

Non è stato difficile dirglielo: risposte. Risposte ufficiali. Quelle che fino ad ora, l'amministrazione attuale (così come quella precedente, guidata dallo stesso primo cittadino) di Castegnero si è ben guardata dal dare alle richieste, sempre rivolte per iscritto e sempre indirizzate in prima persona al Sindaco, che le sono state rivolte negli ultimi due anni in merito alla messa in sicurezza del famoso tratto di strada di via Terminon, per ammissione dello stesso consiglio comunale "tratti maggiormente trafficati e caratterizzati da scarsa sicurezza".

Il Sindaco ha provato a contestare che le richieste non erano mai state rivolte a lui, ma solo ad assessori o altro personale del Comune, ma non è stato difficile rispondergli che sapeva bene di essere in torto, e che era facile provarlo semplicemente prendendo in mano le carte. Si è allora trincerato dietro l'affermazione che "il Sindaco non può star lì a rispondere ogni 2 secondi alle richieste che gli vengono fatte, e che comunque non è tenuto a farlo".

A prescindere dal fatto che lascia perplessa l'affermazione del Sindaco sulla quantità di richieste che gli sono state presentate (una ogni 2 secondi? In due anni, volendo considerare solo 8 ore lavorative per cinque giorni settimanali, sarebbero circa 7 milioni e mezzo di richieste, onestamente un po' troppe anche a scriverle in 2), risulta quanto meno assurda la posizione di chi da un lato afferma di "stare lavorando per una soluzione del problema" e dall'altro non ne informa le persone che quel problema hanno evidenziato. Non foss'altro che per motivi propagandistici, se non proprio per quel principio di trasparenza a cui dovrebbero uniformarsi le amministrazioni pubbliche, l'Amministrazione Comunale avrebbe tutto l'interesse a pubblicizzare la cosa, invece che tenersela per sé.

Cosa sia "la cosa", poi, non è dato sapere, perché a parte comportarsi in maniera scontrosa oggi il Sindaco non ha ritenuto necessario informarcene neppure verbalmente. Ha solo accennato a dei tecnici che dovrebbero aver fatto dei rilevamenti (la frase esatta è stata: "che cosa volete? che vi mandi i tecnici che fanno i rilevamenti a casa a prendere un caffè?"), senza però entrare nel dettaglio.

Rimane il fatto che il Sindaco Campagnolo ha disatteso, almeno fino ad ora, le promesse di tenere informati sugli sviluppi della vicenda i firmatari della petizione (promessa fatta a chi li ha rappresentati nell'incontro del 15 dicembre 2007), e di consultarli per poter valutare assieme quali fossero le azioni più utili da intraprendere. Forse, è il mio timore, non ha ancora capito che la nostra petizione nasceva con lo scopo di evidenziare un problema e di chiedere all'Amministrazione Comunale di farsene carico, offrendo e chiedendo collaborazione, e assolutamente non in contrasto con la suddetta Amministrazione.

Speriamo che l'anno nuovo porti consiglio, e che magari - distesi gli animi, e passato il periodo dei brindisi -, si possa davvero cominciare a collaborare.

Daniele Binaghi

domenica 16 dicembre 2007

Il tracciato proposto


Il tracciato proposto va, lungo via Terminon, dall'angolo con via Piave fino all'inizio di via Cortelunga.

Il testo della petizione

I sottoscritti cittadini, firmatari della presente petizione,

considerato che,
con la recente realizzazione del tratto di pista ciclabile lungo via Veneto, rimane ora privo di riparo alcuno per pedoni e ciclisti solo il tratto di via Terminon che va da via Piave fino alla curva di via Corte Longa, dove il continuo passaggio di autoveicoli e mezzi pesanti, a velocità troppo spesso superiori a quelle consentite dalla legge in un centro abitato, mette a serio rischio l'incolumità di quanti si trovino a percorrerla senza essere dotati di quattro ruote, sia anche solo per recarsi in centro a Villaganzerla a fare la spesa o ad accompagnare i figli a scuola;

e che,
se fino ad ora a rimetterci la vita sono stati solo animali domestici e selvatici, non si può certo continuare a sperare nella buona sorte giocando con l'incolumità dei propri concittadini;

ritengono
che sia ormai tempo di risolvere il problema, anche tenendo conto dell'attuale favorevole stato economico delle casse comunali, e

chiedono perciò
che venga al più presto realizzata in via Terminon, nel tratto tra via Piave e l'inizio di via Cortelunga, sul lato che sarà ritenuto più idoneo, una pista pedociclabile protetta, con intombamento o spostamento del fosso di scolo preesistente.

Contando in un rapido e favorevole accoglimento di questa proposta, porgono cordiali saluti.